Improvvisamente non riesci più a consultare il tuo canale Telegram preferito su iPhone o iPad perché è stato bloccato da Apple a causa di una presunta violazione del copyright? Ecco come aggirare il blocco!
Può capitare che sia impossibile accedere a un determinato canale Telegram su iPhone o iPad a causa del seguente messaggio:
"Questo canale non è disponibile a causa di violazioni di coyright."
Questo accade perché Apple rende inaccessibili tutti quei canali Telegram che ritiene violino le normative vigenti sul diritto d'autore. Tuttavia, se desideriamo continuare a consultare i canali Telegram bloccati sui nostri dispositivi iOS esiste un metodo piuttosto efficace.
Come entrare nei canali bloccati di Telegram
Precisiamo che Apple può imporre il blocco esclusivamente sull'App ufficiale Telegram (scaricata su Apple Store), quindi se possiedi un MacBook o un iMac sarà sufficiente utilizzare un programma di messaggistica alternativo che includa Telegram. Per tutti gli altri dispositivi Apple come iPhone, iPad e iPod, sarà necessario entrare nel canale Telegram bloccato utilizzando Telegram Web da Safari, vediamo come.
- Apri Safari da iPhone o iPad e collegati al sito https://web.telegram.org;
- Effettua il login;
- Individua il canale che risulta bloccato o digita nel campo di ricerca il nome del canale.
- Come avrai modo di vedere il blocco non è esteso alla versione web di Telegram, infatti i canali che prima risultavano bloccati saranno regolarmente accessibili.
Metodi alternativi
Alcune guide consigliano di eludere il problema disattivando le reti Wi-Fi e dati ma la procedura non è funzionante al 100%. Sebbene si riesca ad accedere al canale bloccato chiudendo l'App Telegram e riaprendola dopo aver disattivato la connessione internet, una volta riattivata la connessione il canale Telegram torna immediatamente ad essere inaccessibile.
Un'altra soluzione potrebbe essere quella di scaricare una versione di Telegram da uno store alternativo all'Apple Store, tuttavia non mi sento di consigliarla a "cuor leggero" perché non è possibile essere completamente sicuri che le App non ufficiali sviluppate da terzi non nascondano delle insidie.