Negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria rivoluzione nell'ambito dello sfruttamento delle risorse di rete e delle relative infrastrutture e questo si può dividere in due epoche ben distinte: Ante Cloud e Post Cloud.
Dall'avvento del Cloud Computing, ovvero l'erogazione di determinate prestazioni effettuate in ambito di rete su richiesta e dei suoi servizi principali (il SaaS, Software as a Service, il DaaS Data as a Service ed l' HaaS Hardware as a Service), si sono modificate radicalmente le metodologie di sfruttamento delle risorse sia Hardware che Software.
La condivisione e la scalabilità sono diventati due concetti di uso comune come il requisito della virtualizzazione; essi sono fondamentali nell'ambito della gestione dei servizi aziendali e questo ha comportato dei cambiamenti anche nella stessa infrastruttura di rete.
Da una singola istanza programmata su di un singolo server con uso costante delle risorse di rete si è passati a molteplici istanze elaborate su di un unico server con utilizzi differenziati in ordine di tempo e dati: rivoluzione epocale, cambiando da un flusso regolare e programmabile ad un flusso di dati assolutamente imprevedibile con conseguente uso variabile dell'intera infrastruttura.
Il Software Defined Networking (SDN) si inserisce in questa profonda variazione del mondo delle reti trasformando ciò che era legato ad una rigida infrastruttura in una forma dinamica e programmabile.
L'infrastruttura di rete tradizionale prevede infatti che siano gli switch a stabilire quale debba essere il cammino più idoneo che un dato, sia esso un singolo pacchetto od un intero flusso, deve fare all'interno della rete; se due dati hanno lo stesso indirizzo di arrivo vengono trattati (e quindi instradati) nello stesso identico modo ed escono dalla medesima porta del dispositivo.
In questa fase sia il Control Plane (ovvero la logica e la mappatura del percorso) sia il Data Plane (ovvero il dispositivo hardware che materialmente incanala il flusso dati) vengono quindi effettuati contemporaneamente da un solo dispositivo mentre con il Software Define Network questo non accade.
Esso infatti divide le due fasi di Control e Data trattandole come due entità completamente indipendenti trasformando ed implementando il firmware di Control Plane; esso infatti viene innalzato a livello di software eseguito su di un server dedicato e ciò consente non solo di decidere quale possa essere la strada che il pacchetto di dati deve compiere per giungere a destinazione, ma soprattutto come ci può arrivare. Il Controller infatti può elaborare una serie di fattori quali la tipologia di rete su cui avviene il passaggio dei dati, l'eventuale priorità di alcuni pacchetti rispetto ad altri (basti pensare ad esempio al servizio di SaaS o HaaS che viene aumentato per un periodo di tempo limitato) o reagire a improvvise mutazioni hardware o software sull'impianto di rete.
Il risultato di queste analisi di rete viene trasformato in istruzioni di trasferimento che vengono inviate al singolo dispositivo che di conseguenza instrada i pacchetti.
L'SDN permette quindi di poter programmare, e quindi ottimizzare, l'intera infrastruttura di rete virtualizzandone l'uso in modo da poter adattare l'intera infrastruttura ad ogni esigenza con nuove funzionalità.
Quali sono i pro e i contro di questa nuova frontiera per una azienda?
Per la piccola utenza ci sono solo dei vantaggi come ad esempio un aumento delle prestazioni del servizio Cloud utilizzato ma per le grandi aziende che utilizzano in maniera massiva infrastrutture di rete i vantaggi sono ben altri.
La programmabilità dell'infrastruttura infatti consente una personalizzazione della rete con conseguente aumento di flessibilità della stessa, una ovvia riduzione della spesa operativa derivante dall'aumento dell'automazione dei sistemi ma soprattutto la possibilità di poter prevenire colli di bottiglia o picchi aumentando così l'uso della capacità della rete stessa. Questa personalizzazione permette inoltre di elevare il livello di sicurezza della propria rete, generalizzando e ottimizzando la definizione delle policy di sicurezza
Tutto ciò avviene sia se si hanno servizi su di un solo Cloud o se questi sono distribuiti su più Cloud diversi (per ottimizzare il traffico è possibile riunirli in uno solo come spiegato in questo articolo)
Per quanto riguarda invece i contro, il Software Defined Networking ha solo la necessità di un radicale cambiamento di tutti i dispositivi di rete che comporta quindi un investimento iniziale abbastanza alto.
L'orientamento del mercato è quindi quello di percorrere la trasformazione della rete e molte aziende si stanno specializzando in tal senso come ad esempio ha effettuato la Mitan Telematica con i suoi prodotti per la connessione.
Per un approfondimento tecnico sul Software Defined Networking si rimanda a questo articolo sulla guida digitale della IONOS, mentre per una ulteriore descrizione è possibile leggere l'articolo comparso su Computer World.